ICEBERGS: Oasi dell'Oceano australe


Nella settimana del 21 Giugno la rivista Science ha pubblicato un bellissimo studio finanziato dalla National Science Foundation americana. Tema: gli ICEBERGS dell'Oceano meridionale. Lo studio è stato condotto da ricercatori della Scripps Institution of Oceanography (La Jolla), dell'Istituto di Ricerca dell'Acquario di Monterey, del San Diego Supercomputer Center, dell'Università di San Diego e dell'Università di Southern California. Questo team ha osservato che gli icebergs rappresentano vere e proprie "oasi" dell'oceano australe, o meglio degli "Hotspots", "punti caldi" in cui la produttività biologica è particolarmente ricca e varia. Raccogliendo materia organica sul continente antartico e poi rilasciandola lentamente via via che si sciolgono nelle correnti, gli icebergs "seminano" l'oceano di nutrienti, che favoriscono lo sviluppo di fitoplancton, quindi di krill, che poi attira pesci e uccelli. Gli iceberg più grandi sono circondati da un "alone" di vita che si estende anche fino a 3 chilometri di distanza dalle pareti di ghiaccio. In immagini satellitari sono stati contati circa 11.000 icebergs nell'oceano australe: la loro importanza come "punti caldi" in cui si sviluppa la vita non è dunque trascurabile. In effetti è stato calcolato che gli icebergs sono responsabili del 40% della produttività biologica nel Mare di Weddell.

SITO: http://www.nsf.gov/news/news_images.jsp?cntn_id=109653&org=NSF

Credito dell'immagine: Nicolle Rager Fuller, National Science Foundation