Avventure antartiche durante la Guerra Fredda


The Ninth Circle,
A Memoir of Life and Death in Antarctica, 1960-62.

University of New Mexico Press, 2005.
Autore: John Behrendt

Ma era davvero un inferno dantesco, l'Antartide degli anni Sessanta? Una landa ghiacciata, sferzata da venti implacabili, soffiati da angeli e démoni? Per John Behrendt, autore di questo bel racconto di storia vissuta, le spedizioni in Antartide nel cuore della Guerra Fredda somigliavano all'ultimo girone dell'inferno
di Dante, il Nono cerchio. Ricercatori e tecnici che trascorrevano mesi e mesi laggiù in fondo al mondo, in quel paesaggio di ghiaccio che ricordava il lago Cocito erano più vicini a Shackleton, Scott e Amundsen che agli scientifici e i logistici di oggi. John Behrendt è geologo e ha ottenuto un PhD in geofisica all'Università del Wisconsin a Madison nel 1961. Sin da piccolino - leggendo i resoconti delle spedizioni di Richard Byrd su LIFE - Behrendt sognava di fare l'esploratore in Antartide. Membro dell'ISTAAR (Institute of Arctic and Alpine Research at the University of Colorado), John Behrendt ha lavorato 31 anni all'U.S. Geological Survey e ha partecipato a 13 spedizioni in Antartide. I suoi studi si sono focalizzati soprattutto sulla calotta dell'Antartide occidentale (WAIS), sui monti Transantartici e sui vulcani della terra di Marie Byrd. Durante l'AGY del 1957-58 partecipo' a una spedizione americana che installo' la più isolata delle sette basi che gli Stati Uniti avevano allora sul continente: la stazione Ellsworth sulla piattaforma di Filchner. Passo' oltre un anno in quel luogo perduto in capo al mondo. Behrendt ha raccontato le vicende di quel winterover, e l'esplorazione della piattaforma di Filchner-Ronne, del massiccio Dufek e dei monti Pensacola a bordo di snow-cats nel suo libro "Innocents on the Ice" (University Press of Colorado, P.O. Box 849, Niwot Colorado 80554, USA) pubblicato nel 1999. Nel nuovo libro "The Ninth Circle" racconta altre avventure antartiche vissute nel cuore della Guerra Fredda. Un giorno, sorvolando la calotta antartica occidentale in una zona di visibilità quasi nulla, il DC-3 su cui volava Behrend (intento a fare misurazioni con un radar altimetro, insieme ad altri che effettuavano rilevazioni magnetometriche)quasi si sfracello' sulla cima delle Crary Mountains, una catena di vulcani scoperti appena tre anni prima da una traversa condotta da Charles Bentley. Le carte di cui disponevano i piloti del DC-3, vecchie di 2 anni, non erano aggiornate e dunque le Crary Mountains non risultavano segnalate....! Volando in assenza completa di visibilità, il DC-3 era uscito miracolosamente indenne da quella situazione pericolosissima: aveva sfiorato le Crary mountains con un'ala...Anche le descrizioni delle basi (McMurdo, South Pole e Byrd) negli anni Sessanta - oramai quasi cinquant'anni fa - sono molto interessanti.

BIOGRAFIA: http://instaar.colorado.edu/people/bios/behrendt.html


ARTICOLO SU BEHRENDT pubblicato dall'Antarctic Sun: http://antarcticsun.usap.gov/2006-2007/sctn12-31-2006.cfm#

Uno strumento fantastico per apprendere divertendosi


Si chiama FLEXHIBIT, una parola composta da Flexible e Exhibit, ovvero "flessibile" e "mostra" ed è l'ultima trovata in termini di divulgazione scientifica del team di ANDRILL, Antarctic Drilling, uno dei più importanti progetti del quarto Anno polare internazionale. ANDRILL - il cui quartier generale si trova all'Università del Nebraska a Lincoln - è un progetto di perforazione nei sedimenti marini situati al disotto della piattaforma di Ross e del ghiaccio marino. I siti di perforazione si trovano nei pressi della stazione USA McMurdo e neozelandese Scott. Lo scopo del progetto ANDRILL è quello di recuperare delle carote di sedimenti al fine di comprendere come il clima dell'Antartide e le sue calotte di ghiaccio anno reagito e fluttuato in epoche remote, quando la temperatura era di 2-3 gradi centigradi più elevata di quella attuale, cosi' come la concentrazione di CO2. Questi dati serviranno per progettare modelli matematici che consentiranno di stabilire come l'Antartide e le sue calotte reagiranno a fronte dell'aumento delle temperature globali e all'aumento costante della CO2. Leggere il capitolo su ANDRILL in questo blog (pagine precedenti). Ma per tornare a "Flexible" e "exhibit", flessibile e mostra: che significa? E' più difficile da spiegare che da capire, e infatti vi consiglio di visitare il sito web di questo progetto, che è assolutamente fantastico. Gli autori - anzi, le autrici - sono due ragazze americane, LuAnn Dahlman (un'insegnante) e Megan Berg (che ha disegnato il sito web, i film che potrete vedere online e le fotografie). Flexhibit -una "mostra flessibile" - è un progetto multimediale sponsorizzato dalla National Science Foundation americana, nell'ambito di un progetto più vasto che si chiama "Antarctica's climate secrets" (I segreti del clima dell'Antartide) e che comprende anche un film realizzato per la catena televisiva americana NOVA TV, una serie di film e di podcast, e altro materiale multimediale. Mostra flessibile perché il materiale multimediale fornito (dedicato ai ragazzi di età compresa fra 10 e 15 anni) potrà adattarsi a a tutte le situazioni possibili: in classe, in campeggio, a casa, in una comunità, nel doposcuola. Flexhibit (che sarà disponibile a partire dal febbraio 2008) conterrà materiale multimediale rappresentato da posters su 5 diversi temi (sempre centrati sull'Antartide); esperimenti pratici realizzati con materiale poco costoso e facilmente reperibile (costo previsto del materiale: circa 100 Euro), brevi documentari online realizzati benissimo, interviste filmate (sempre disponibili online), fotografie, banners. Il tema di questa mostra flessibile è il progetto ANDRILLI: come si svolge, come lavora il team di ricercatori internazionali che vi partecipano (Italia compresa), qual è lo scopo. Il finanziamento della National Science Foundation per il progetto "Antarctica's climate secrets" è di 1.168.014 dollari US.

SITO WEB: http://www.andrill.org/flexhibit/index.html


Il sito web di Flexhibit (e parecchio materiale multimediale, soprattutto i "videogiornali" e altri filmati) è stato realizzato da una ragazza di appena 21 anni, molto dotata e molto determinata: Megan Berg. Il suo sito: http://www.meganbergdesigns.com

Banners: design realizzato dall'University of Nebraska State Museum, in collaborazione con ricercatori ANDRILL.


Genesi delle calotte antartiche: nuove ipotesi



Sepolte sotto una calotta di 2,5 milioni di chilometri cubi di ghiaccio, le rocce dell'Antartide occidentale si trovano per la maggiorparte al disotto del livello del mare. I ghiacciai e la calotta di questa porzione di Antartide hanno dunque "i piedi nell'acqua". Se la temperatura degli oceani aumenta, il rischio è che la calotta occidentale possa collassare, causando un aumento del livello marino di circa 6 metri. In collaborazione con la NSF, Christopher Sorlien e Bruce Luydendyk della University of California di Santa Barbara, hanno condotto una serie di analisi sismiche dei fondali marini dell'Antartide occidentale a bordo del rompighiaccio USA Nathaniel B. Palmer. Gli autori dello studio (pubblicato sulla rivista Geology nel maggio 2007) hanno stabilito che 25 milioni di anni fa l'Antartide occidentale era ben più alta sul livello del mare rispetto alla situazione attuale. Questo significherebbe che questa porzione del continente (West Antarctica per gli autori anglosassoni) puo' aver avuto un ruolo importante nella genesi delle calotte antartiche, molto più di quanto si pensasse precedentemente. Forse, altrettanto importante che l'Antartide orientale con i suoi picchi - come i misteriosi Monti Gamburtsev - su cui hanno iniziato a formarsi i primi "nuclei" della grande calotta orientale. Sui fondali dell'Antartide occidentale sono stati osservate tracce lasciate da vasti ghiacciai che un tempo si spingevano molto al largo, "dragando" i fondali, scavando valli e formando morene. Tutte queste prove sono state evidenziate grazie ad analisi sismiche, una specie di "ecografia" eseguita sui fondali marini, in grado di evidenziare strutture geologiche nascoste centinaia di metri sotto il fondale.


FOTOGRAFIE: Bruce Luydendyk/University of California Santa Barbara.

WEB: http://www.ia.ucsb.edu/pa/display.aspx?pkey=1628#description

A never-ending sad story



From the Sydney Morning Herald (July 25, 2007)

Japanese whalers have admitted almost all of the mature female minke whales they killed in Antarctic waters last season were pregnant. But that's good news, they insist, supporting their argument that the population is strong enough to allow a return to commercial whaling.

Japan's whaling research body, the Institute of Cetacean Research, today said 91.6 per cent - or 262 of the 286 mature female minkes taken during the last hunt - were pregnant.
"Almost all of the whales are becoming pregnant each year. This is good news. This is great. It shows that the Antarctic minke population is increasing rapidly," the ICR's Glenn Inwood said today.

"The consistent population must provide strong reassurance that the population will easily sustain a commercial quota." Inwood took issue with the way The Humane Society International (HSI) presented the issue yesterday. He said there had been no mention by the group that almost all mature female minkes were pregnant at the time the annual hunt goes ahead, typically from December until March.

In a statement yesterday, HSI said more than half of the minke whales captured by Japan in Antarctic waters last season, were pregnant. "It horrifies Australians to know that pregnant humpback whales breeding in the warm waters off Australia this winter will be targeted by the Japanese hunters in Antarctic waters this Christmas," HSI's Nicola Beynon said.

HSI was using figures from a review of Japanese reports from the most recent hunt, ahead of the resumption of a Federal Court case the group is taking against Japanese whaling company Kyodo Senpaku Kaisha Ltd. While HSI's assessment was not wrong, Inwood said it failed to provide an accurate context.
The group was being unnecessarily emotive, he said.

"Those figures from the Humane Society are extremely manipulative. They basically demonstrate the organisation's ignorance and lack of understanding," he said. "It is an extremely cynical move and I think what they are doing is using an ignorant media ... to manipulate the public of Australia and New Zealand."

Inwood said that of the 503 minkes taken last season, 104 were male and 349 were female.
Of the females, 63 were immature, 262 were mature and pregnant, and 24 were mature and not pregnant.

Japan carries out an annual whale hunt in Antarctica as part of its research program, aimed at providing data to resume commercial whaling. Whales hunted under the program ultimately end up on dinner tables, where whale meat is a traditional dish, leading to claims of whaling by stealth.


PHOTO CREDITS:

Minke whale in Antarctic waters: Steven Profaizer/National Science Foundation

Whaling: Kate Davison/The Sydney Morning Herald

WEBSITE:

http://www.smh.com.au/news/whale-watch/killing-pregnant-whales-is-good-news-whalers/2007/07/25/1185339064854.html

SIR EDMUND HILLARY: il Signore dei Ghiacci




Nel numero 31 uscito il edicola il 5 agosto, il settimanale Famiglia Cristiana della San Paolo Edizioni dedica un reportage di tre pagine a Sir Edmund Hillary, il conquistatore dell'Everest nel 1953 e il primo uomo a raggiungere il Polo sud geografico con mezzi motorizzati terrestri (dei trattori Ferguson), nel corso del terzo Anno polare internazionale del 1957-58. Sir Ed Hillary è anche il fondatore della base neozelandese Scott sull'isola di Ross, di cui si celebra il Cinquantesimo anniversario della fondazione quest'anno (2007). Il Primo marzo 2007 è iniziato il Quarto Anno polare Internazionale, dedicato allo studio dell'Artico e dell'Antartide.

On the August 5th issue, the weekly magazine Famiglia Cristiana, one of the leading newsmagazines in Italy (circulation: 800.000 copies/week) published an article on Sir Edmund Hillary, conquerer of the Everest and first man ever to drove a vehicle to the South Pole during the AGY-IPY 1957-58. Hillary was co-leader of the Commonwealth TransAntarctic Expedition (TAE) with Bunny Fuchs, who crossed Antarctica from the Weddell sea to the Ross sea in 99 days. Hillary drove from Ross Island up the Skelton glacier, through the Transantarctic Mountains, then across the polar plateau to the Pole, where he arrived on January 4th, 1958.

LIBRI-BOOKS:


Sir Edmund Hillary, No latitude for error, Hodder & Stoughton, 1961


Sir Vivian Fuchs-Sir Ed Hillary, The Crossing of Antarctica, Cassel, 1958